| Una vita bio

Tecniche antiche, nuovi traguardi

«La terra è un materiale unico e sorprendente per costruire. È come la pietra per lo scultore. Ne sono affascinato. Intendo condividere sempre più il know-how guadagnato in anni di esperienza e ricerca con le applicazioni in terra cruda. La mia visione sta nell’incoraggiare i vari strati della società, a partire dai giovani studenti, a costruire con la terra e a credere nelle sue vaste potenzialità».

Così l’architetto austriaco Martin Rauch a proposito dei workshop che sta tenendo negli ultimi anni tra Bangladesh, Sudafrica e Australia in cooperazione con BASEHabitat, l’Università internazionale di Linz che ha tra i suoi obiettivi valorizzare le pratiche bioedili per aumentare la sensibilità ambientale, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e contribuire alla formazione di professionisti consapevoli. Dal 2010, Rauch è professore onorario dell’UNESCO per la cattedra di Architettura in terra e docente all’ETH di Zurigo.

Abbiamo avuto modo di apprezzarlo per i suoi progetti in tutta Europa, nelle sedi del Ricola Herb Centre a Laufen (Basilea), del campus di Alnatura a Darmstadt (Germania) e dell’azienda vitivinicola La Raia sulle colline del Gavi, con le suggestive pareti in pisé (terra battuta) della cantina. «L’impiego della terra cruda è particolarmente indicato negli edifici in legno, ai quali conferisce massa, resistenza al fuoco e regolazione dell’umidità. Notevoli sono anche l’inerzia termica della terra cruda, cioè la sua capacità di accumulo del calore e l’alto coefficiente di isolamento che consente di risparmiare sui costi di gestione del riscaldamento. Nelle applicazioni in luoghi come le cantine, questo materiale ha un effetto molto positivo sul mantenimento costante del prodotto». Per i prossimi appuntamenti con le masterclass del bioarchitetto, sono aperte le iscrizioni presso basehabitat.org