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I luoghi del cuore, FAI per il bene comune

Il censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) con Intesa Sanpaolo ha appena chiuso l’ottava edizione con il coinvolgimento di migliaia di cittadini che hanno segnalato in sei mesi 25mila piccoli e grandi tesori che amano e vorrebbero salvare: chiese e abbazie, aree archeologiche e musei, grotte, tonnare, luoghi di natura.

C’è chi ha votato con un click oppure è sceso in piazza per una raccolta firme, o si è attivato per raccontare e far conoscere a tutti quante bellezze sconosciute ha questo Paese. Un’Italia da non tenere nascosta, ma da riscoprire.«Che cosa sono “I Luoghi del Cuore”? È come se infinite piccole fiammelle venissero accese nelle città, nei paesi aggrappati alle colline, lungo le frastagliate coste, attraverso le pianure, in mezzo agli alberi dei boschi, lungo i fiumi… sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato». Le parole che Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onorario del FAI, ha utilizzato per definire il primo censimento dedicato dal 2003 ai luoghi da non dimenticare, rispondono a una domanda cruciale: qual è e come cambia la geografia dei luoghi che gli Italiani desiderano non siano dimenticati? Non sottovalutiamo che molti di questi siti sono oggi vittime di fenomeni eccezionali come terremoti e alluvioni.

Ebbene, dopo l’annuncio dei risultati – febbraio 2017 – sarà lanciato il bando che permetterà ai rappresentanti dei luoghi che hanno raccolto almeno 1500 voti di presentare al FAI un progetto da finanziare (fondoambiente.itvisitfai.it). Un traguardo che sarà una nuova partenza per altri progetti, come quello sulla protezione del suolo. «Aiutaci a proteggere un bene comune, fondamentale per la vita sul pianeta: partecipa all’iniziativa “People4Soil”, volta a raccogliere almeno 1 milione di firme per richiedere alla Commissione europea un atto legislativo che tuteli il suolo».

La petizione lanciata dal FAI prosegue la grande opera di divulgazione culturale che la fondazione persegue come obiettivo primario. In questo caso segnalando a cittadini e amministratori che il suolo ospita gran parte della biosfera, è fonte di cibo, filtro e stoccaggio dell’acqua e del carbonio, custodisce la nostra memoria storica e culturale, è elemento fondamentale dei paesaggi italiani e rappresenta un presidio per la prevenzione e mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico. «Proteggendo il suolo – ha sottolineato Luca Montanarella, presidente dell’Intergovernmental Technical Panel on Soil e Senior Expert al Joint Research Centre of European Commission di Ispra (VA) – proteggiamo le nostre radici, la nostra cultura e il nostro benessere».

Giuliana Zoppis